mercoledì 14 marzo 2007

Villard de Honnecourt




Nel Taccuino (1260 ca.) di Villard de Honnecourt, la geometria e il disegno sono alla base del sapere tecnico: così l'architetto costruttore di cattedrali gotiche incomincia il proprio "manuale"



"Villard de Honnecourt vi saluta e prega tutti coloro che lavoreranno sulle macchine di questo libro, di pregare per la sua anima e di ricordarsi di lui, poiche' in questo libro si possono trovare buoni consigli sulla grande arte delle costruzioni e sulle macchine di carpenteria; e troverete in esso l'arte del disegnare, i fondamenti, cosi' come li richiede ed insegna la disciplina della geometria ."



Il Taccuino costituisce un primo vero manuale di ingegneria civile: Villard si rende conto che il tecnico deve poter trasferire il proprio sapere non più solo per diretta esperienza, ma soprattutto codificando le procedure.

Il disegno emerge prorompente come nuovo linguaggio delle tecniche e perde il ruolo meramente estetico a commento di una cultura fatta solo di parole. Le parole sono didascalie. I disegni rappresentano figure umane ed animali; spesso si può assistere alla loro metamorfosi negli elementi strutturali di un edificio, di un campanile, di un rosone, di una colonna. La geometria diviene linguaggio e strumento unificante di forme; alla geometria si affianca l'arte del misurare e del riprodurre, e quindi del costruire. la tecnica è fatta di strumenti, di utensili, di accessori. Nelle pagine del taccuino si scoprono le procedure per misurare il diametro di una colonna inserita in un muro, quelle necessarie per calcolare l'altezza di una torre, per tracciare un arco, per tagliarne i conci, per armare un ponte. Si ha piena coscienza del valore progettuale della planimetria di una cattedrale, nello studio dell'incrocio delle volte. Emerge il gusto della modularità geometrica delle piastrellature, che richiamano gli azulejos arabi e che verranno più tardi riprese da Leonardo da Vinci. Si scopre la funzione dei pinnacoli e degli archi ramnpanti nella cattedrali gotiche. Tutto attraverso il linguaggio dei segni: l'essenziale linguaggio delle tecniche.


Il gotico è un "modus novus", un costruire "modernus" dove una conoscenza profonda della struttura permette di alleggelirla, lasciando in esercizio le sole "linee di forza. Ne risulta all'interno uno spazio "verticale" la cui solidità è assicurato dall'apparato di archi rampanti e guglie (che ne consolidano il "piede"), ma che non sono visivili dall'interno della gigantesca navata.

http://classes.bnf.fr/villard/feuillet/index.htm

http://classes.bnf.fr/villard









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